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ARE YOU READY FOR THE FREAKS? – Tobia Lamare, la musica, un posto bellissimo per vivere, il mare ed il surf.

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“When I was born my mother gave birth to a freak. I’ve never stopped dreaming and I’ll never stop looking at the rain that wash up the colours of the fields and make the waves so big. I’m not so crazy, babe, I’m just a man who takes care of his home with the door always open to everyone who loves rock’n roll.”

Il viaggio di Un’altra storia inizia con Tobia, un ragazzo di trentotto anni che dice che la porta di casa sua è sempre aperta per chi ama il rock’n roll…

Are you ready for the freaks? è il titolo di una sua canzone e del suo ultimo disco. I suoi versi sembrano essere un concentrato della filosofia di questo blog. Che segue quelli felici e un po’ folli.

Tobia un po’ folle sicuramente lo è e per capire perché sia felice basta andare a casa sua: vive, con sua moglie Cecilia e sua figlia, in un posto fantastico, in campagna, con tanti alberi, i campi di grano, i fiori e i cani bellini. In una casa grande e piena di cose fighissime, come un quadro comprato in America, nella città di Robert Johnson, il padre del blues, una cucina con mattonelle colorate, una credenza decorata con la faccia di Lou Reed e Frank Zappa, delle grandi farfalle disegnate dalla sua piccola Lisa, appese ai muri come quadri e tanti, tanti, tanti dischi.

La casa di Tobia è fatta di musica, proprio come la sua vita. Un grande amore nato trent’anni fa sotto il segno dei Cure e cresciuto nel nome di quella grande fede che è il rock.

Tobia nella sua vita è stato molto bravo perché ha tirato fuori il lavoro dalla sua più grande passione ed ora è un musicista, dj, compositore di musiche per spettacoli teatrali, organizzatore di festoni indimenticabili e anche produttore discografico. Dagli anni Novanta ad oggi ha dato vita a due band, i gloriosi Psycho Sun, punta di diamante della scena alternativa salentina di qualche decennio fa e gli attuali Tobia Lamare and The Sellers, con cui ha già inciso il secondo album e con cui porta in giro la sua musica.

Prima, vivere di musica per uno bravo non era poi così difficile ma gli anni della crisi hanno però cambiato molte cose e tutto è diventato più complicato. I soldi, si sa, non girano e allora bisogna adattarsi, inventarsi qualcosa di nuovo e cercare di fare di ogni difficoltà un’opportunità. Tobia non solo non molla ma nel 2009 fonda la sua etichetta discografica, la Lobello Records. In questo nome ci sono le sue origini, la sua terra, il Salento, la sua casa (il posto fighissimo si chiama Masseria Lobello) e la sua grandissima apertura mentale, la sua voglia di sperimentare, di collaborare con musicisti di ogni parte del pianeta e di portare avanti un progetto di cooperazione tra artisti. E ci sta riuscendo a fare tutto questo.

In questo periodo aiutarsi a vicenda è proprio quello che serve, per sostenersi e non rimanere da soli. È dal confronto con gli altri che nascono le idee e così si comincia a fare, fare e a non fermarsi più. Come Tobia, che scrive, compone e suona le sue canzoni, produce quelle di altri, ha fatto e continua a far ballare generazioni di malati di musica, organizza mercatini del vintage e fa pure surf. Da solo però non potrebbe fare nulla. Senza gli amici di sempre, i collaboratori vecchi e nuovi e tutte quelle persone che lo seguono e condividono il suo modo di vedere le cose, Tobia non farebbe tutto quello che fa. È riuscito a creare una rete di progetti e di persone che, nonostante il periodaccio che stiamo vivendo e le difficoltà che comunque ci sono, vanno avanti e amano quello che fanno.

Tobia Lamare è un tipo contento e soddisfatto della vita che ha. Coltiva la sua lattuga e i suoi pomodorini messicani e ogni lunedì pubblica una canzone inedita sul suo blog 54songs. Viaggia, suona, incontra e ospita artisti e porta avanti tutto quello in cui crede con la giusta dose di serietà ed incoscienza. E con quella voglia di vivere che non si dovrebbe mai perdere, neanche quando tutto va storto e sembra che quella benedetta ruota non stia girando nel verso giusto. Quella voglia di vivere che si può ritrovare davvero in tante piccole cose. Basta saperle apprezzare.

Proprio come fa Tobia, che è felice di fare un concerto a Dublino ma anche nella piazza del paese dove è nato e cresciuto e che non è per niente pentito di aver deciso di vivere in un posto che è a sud di tutto, ma dove c’è quella grande cosa magica che è il mare e che un po’ di anni fa non l’ha fatto andare via per sempre.

Ed è in un posto così che, una mattina di settembre, si può salire su una tavola da surf, capire che la si amerà per sempre, e anche per questo essere felici.

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